Joe Montana: il ragazzo delle rimonte impossibili

“Mio padre e mia madre, Joe e Theresa Montana, mi hanno insegnato a non mollare mai e a impegnarmi per essere il migliore.”

Joe Montana

Joe Montana, considerato da molti il più grande quarterback del novecento, ha portato i San Francisco 49ers, squadra fino ad allora priva di importanti trofei, alla vittoria in ben quattro Super Bowl (1981, 1984, 1988, 1989). In tre di queste quattro partecipazioni venne eletto miglior giocatore dell’eventoNel 1990 ricevette il premio come “miglior sportivo dell’anno”dalla rivista statunitense Sports Illustrated e nel 2000 venne inserito nella Hall of Fame del football americano professionistico.

La clamorosa crescita della squadra californiana negli anni ’80 era dovuta in gran parte alla capacità di Joe di essere un vero team leader: venne infatti soprannominato dai suoi compagni “Comeback Kid” ossia “il ragazzo delle rimonte”, per la sua abilità nel portare la squadra alla vittoria nelle situazioni più difficili, talvolta disperate. La concentrazione e la lucidità con cui scendeva in campo gli consentivano di sfruttare al meglio le opportunità offerte dagli avversari e cogliere punti determinanti negli ultimi secondi di gioco.

Tuttavia per Joe Montana il raggiungimento del successo è stato tutt’altro che semplice. Innanzitutto il suo inserimento in squadra non fu immediato, essendosi classificato 82° per caratteristiche fisiche e tecniche tra i giovani emergenti. Addirittura gli fu proposto di dedicarsi alla pallacanestro per avere maggiori possibilità di giocare, ma alla fine lui rifiutò per realizzare il suo sogno. Dopo diversi provini, nel 1979 venne finalmente accolto in squadra come “quarta scelta”, dopo i compagni Thompson, Simms e Fuller. Nel 1980 sostituì il quarterback titolare DeBerg e tutti si accorsero immediatamente del suo talento.

Con il suo contributo i San Francisco 49ers cominciarono una ascesa che sembrava inarrestabile, ma nel 1986, ossia dopo aver conseguito i primi due Super Bowl, Joe Montana rischiò seriamente una fine prematura della sua carriera a causa di un gravissimo incidente sul campo di gioco che gli procurò la frattura di un disco della colonna vertebrale. Il medico che lo operò, il Dr. Arthur White, definì folle” un suo eventuale ritorno all’attività sportiva agonistica, eppure dopo soli due mesi Joe volle riprendere gli allenamenti insieme al suo teamGrazie al supporto dello staff medico e alla sua incredibile determinazione riuscì a tornare ai massimi livelli, conducendo la sua squadra verso la vittoria di altri due Super Bowl.

Il Museo della Resilienza ospita un casco da Football Americano marca Riddell, fornitore ufficiale dei San Francisco 49ers, autografato dal grande Campione Joe Montana.

CURIOSITÀ

Nelle interviste Joe ricorda spesso l’origine italiana della sua famiglia, legando ad essa la sua innata passione per la produzione di olio d’oliva e vino. I suoi nonni paterni provenivano da Chiari, in provincia di Brescia, e il loro cognome originariamente era “Montagni”. Durante la trascrizione nell’anagrafe statunitense il loro cognome venne mutato in “Montana”. I nonni materni del grande Campione invece venivano da Cianciana, un piccolo paese siciliano in provincia di Agrigento.

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