Quando le Germanie erano due: il soggiorno di Christl dagli zii dell’est

 

“Tanti saluti a te e ai bambini. Il tempo è meraviglioso, siamo in giardino, si sta benissimo”

Christl

Al termine della seconda guerra mondiale la Germania era un paese devastato e invaso dalle truppe americane, sovietiche, inglesi e francesi. Le nazioni occupanti, concordi nel voler impedire che la Germania potesse trascinare il mondo in un’altra guerra mondiale, giunsero alla decisione di dividere il suo territorio in due stati: ad ovest la Repubblica Federale di Germania, controllata dalle forze occidentali e ad est la Repubblica Democratica Tedesca, filo-sovietica.

Anche Berlino, capitale della Germania Est, venne suddivisa in quadranti presidiati dai suddetti eserciti e dal 13 agosto 1961 fu sezionata da un lungo muro con lo scopo di impedire il libero transito dei cittadini tra la zona controllata dall’Unione Sovietica e quella amministrata dagli stati occidentali.

Berlino divisa (il muro in giallo)

La Germania rimase fisicamente divisa fino al 9 novembre 1989, ossia quando diversi fattori tra cui il crollo demografico dell’est per la continua fuga di cittadini e l’affermazione delle idee riformatrici di Gorbachev in Unione Sovietica, note come “Perestroika” e “Glasnost”, indussero il governo orientale a una resa di fatto, culminata con il liberatorio e spontaneo abbattimento del muro da parte dei cittadini berlinesi. La RDT venne quindi ufficialmente sciolta il 3 ottobre 1990 e le regioni orientali confluirono definitivamente nel resto della Germania.

Nei lunghi anni di separazione forzata molte famiglie vennero irrimediabilmente divise, non solo per le divergenze ideologiche che talvolta erano motivo di risentimento ma soprattutto per la presenza di frontiere presidiate giorno e notte da guardie armate. Tuttavia i circa 600 cittadini uccisi perché colti nel tentativo di oltrepassare clandestinamente il confine(oltre 150 solamente nel centro di Berlino) indussero le “due Germanie” ad accordare sempre più spesso visti straordinari per consentire agli abitanti dei due stati di incontrarsi almeno per brevi periodi.

Il museo della resilienza conserva alcune testimonianze di tale periodo: un frammento del muro di Berlino con tracce dei tipici graffiti, un modulo per la richiesta di visita nella Germania est da parte di cittadini dell’ovest e soprattutto una interessante cartolina spedita a metà maggio del 1981 dalla Repubblica Democratica a quella Federale.

In quel periodo, infatti, una signora di nome Christl residente a Hermaringen (Ovest) chiese ed ottenne un permesso per recarsi insieme alla sua famiglia nella città di Plauen (Est) così da poter incontrare i suoi zii che scelsero di vivere nella Germania orientale. Raggiunta la cittadina della Sassonia, Christl volle scrivere una cartolina alla sorella Maria, rimasta a Hermaringen, per porgerle i saluti e per raccontarle il suo piacevolissimo soggiorno, allietato da un clima mite e da un bellissimo giardino in fiore. Una parentesi straordinaria… di pace e serenità!

CURIOSITÀ

Alcuni cittadini di Berlino Est riuscirono ad accedere illegalmente nella zona occidentale, con metodi a volte ingegnosi: oltre alle fughe nei cunicoli sotterranei o nei bagagliai dei veicoli ci fu chi fuggì su una mongolfiera artigianale! Nel 1979, infatti, il meccanico Hans Strelczyk e l’amico muratore Gunther Wetzel, grazie ad alcuni libri tecnici presi in biblioteca e alle loro capacità manuali, progettarono e costruirono un rudimentale pallone aerostatico. Le rispettive mogli parteciparono attivamente al progetto raccogliendo alcune vecchie lenzuola e cucendo il pallone in gran segretoNella notte del 16 settembre di quell’anno, dopo due decolli mancati, la mongolfiera riuscì finalmente a sollevarsi da terra e le due famiglie, dopo un volo di circa 2 km, arrivarono sane a salve nell’ovest!

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